Nel suo romanzo "Veronika decide di morire" Coelho racconta di una giovane slovena che leggendo un articolo su un giornale che raccontava dell'attesa tra i giovani per l'uscita sul mercato di un nuovo videogame (se non ricordo male), si rende conto che questo è un mondo malato e privo di valori e prende la saggia decisione di uccidersi con una overdose di barbiturici. Purtroppo per lei, si risveglia in una ospedale/casa di cura dove le viene comunicato che per il suo gesto, il suo cuore ha subito dei danni irreparabili e che quindi le rimangono solo pochi giorni di vita. Li dentro conosce gente che viene considerata "matta" dal mondo esterno ma che invece hanno una ricchezza interiore non indifferente e con loro lega molto. Addirittura si innamora di un ragazzo ricoverato e proprio ora che ha trovato amici ed amore in delle persone semplici si rende conto di avere la morte che incombe su di lei e si pente del gesto compiuto quando è ormai troppo tardi. Ma guarda un po', colpo di scena, i medici avevano scambiato le cartelle (oddio, questo in effetti è verosimile) e non è lei quella destinata a morire (questa cosa mi ricorda molto "Fantozzi in paradiso") e quindi potrà continuare a godere di quella felicità improvvisa ed inaspettata, a godere dell'amore, dell'amicizia e soprattutto della vita.
Veronika sarebbe dovuta invece morire, perchè di solito funziona che quando vorresti che tutto va bene, tutto va invece male. Di solito quando finalmente hai trovato qualcosa di piacevole e stai bene arriverà qualcosa a rovinarti tutto. I dottori nel romanzo, avrebbero dovuto sbagliare al contrario. Avrebbero dovuto dire a Veronika che tutto era a posto, che il suo cuore non aveva subito danni. Veronika avrebbe quindi conosciuto quegli amici speciali, avrebbe conosciuto l'amore e non avrebbe visto l'ora di uscire finalmente dalla clinica. Si sarebbe sentita fortunatissima, avrebbe pensato che finalmente le cose stavano cominciando ad andar dritte e avrebbe ripudiato quel suo tentato suicidio. Ma poi, come un fulmine a ciel sereno, sarebbe entrato un dottorino a testa bassa per comunicarle che c'era stato un madornale errore e che la sua vita sarebbe stata destinata a spegnersi nel giro di poche ore ormai.
Solo allora Veronika avrebbe capito che quella sensazione al petto non erano emozione, felicità ed amore ma i prodromi di un infarto. Veronika avrebbe capito quante belle cose della vita le erano state negate da un "destino crudele". Avrebbe rimpianto quella sua azione, anche se, senza il tentato suicidio non sarebbe mai arrivata in clinica e non avrebbe mai conosciuto quella gente.
Insomma, spesso è così che funziona. Il colpo di scena è al contrario. Veronika almeno sarebbe morta di li a poco ma il più delle volte si continua a vivere in privazione ma concretamente consapevoli di quello che non si ha. Sarebbe stato ben peggio per Veronika se fossero morti tutti i suoi nuovi amici, compreso il suo nuovo amore. Se fossero morti, o allontanati o non più capaci di rapportarsi così come quando li aveva conosciuti ed apprezzati.
Il fatto che Veronika ne sia venuta fuori pulita, felice ed amata è solo un'altra buonista ed ottimistica distorsione della vita reale.