... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.

venerdì 16 ottobre 2009

Voltare Pagina

E' usuale fare ricorso a metafore letterarie per spiegare o gestire alcune fasi della vita.
Si parla di voltare pagina, mettere un punto, essere davanti ad un foglio bianco, si dice di "non averci capito un acca", di mettere i puntini sopra alle i. Si parla "tra virgolette", spesso mimandole piegando indice e medio delle mani alte davanti a noi, si parla per frasi fatte eccetera. Prendendomi una licenza vorrei quindi introdurre la metafora del "Genere Letterario".

Penso che la vita di qualcuno possa essere rappresentata come un libro. Un libro che come quasi tutti i libri sono di un preciso e ben identificato genere letterario.

Se la mia vita è un Horror, potrò voltare molte pagine ma la storia, l'ambiente, la tensione, i colpi di scena, le venture e le sventure saranno sempre quelle di un libro horror. Può darsi che a pagina 10 sia inseguito da uno Zombie e a pagina 11 io l'abbia seminato. A pagina 12 sono a casa a godermi la famiglia, senza sapere però che a pagina 13, lo Zombie entrerà dalla finestra, mi tormenterà ancora fino a pagina 19 e che alla 20 saremo tutti in salvo. Alti e bassi. Momenti positivi e negativi, ma in un contesto abbastanza difficile.

Se la mia vita fosse invece un libro di Danielle Steel potrò incontrare la donna sbagliata a pagina 20, soffrire fino a pagina 50 ma incontrare la persona giusta dalla 60 in poi. A pagina 100 mi colpirà un grave lutto ma a pagina 101 ci sarà già la mia compagna ad aiutarmi nelle difficoltà.

Fossi un libro di John Grisham affronterei difficoltà abnormi, mi prenderebbero a botte, rischierei la galera ma alla fine arriverei ad avere il mio gruzzoletto in banca.

Come ovvio esistono le buone vecchie raccolte di storie brevi. In questo caso voltare pagina potrebbe sul serio voler dire cambiare la propria vita ed il proprio destino, ma mi sembra altrettanto ovvio che tutti, più o meno ad una certa età sappiano in che libro sono nati.

Questa è solo una stupida e banale considerazione che non vuole aver niente a che fare con "il destino" e chi abbia il compito di scriverlo, tuttavia un terrestre scriverà il proprio destino, libero di agire sulla terra, un marziano scriverà il proprio destino, libero di agire come meglio crede su marte. Noi siamo liberi di agire nel nostro libro .... che avrà un preciso genere letterario. D'altronde siamo alti, bassi, grassi, magri, neri, bianchi, gialli, ricchi, poveri, belli, brutti e quant'altro ma bene o male sempre all'interno di insiemi di questo tipo dobbiamo vivere. Anche voltare pagina può non voler essere la soluzione definitiva.

6 commenti:

  1. Ci sono libri che fanno parte di alcune "categorie", ma poi leggendoli ti sembrano tutt'altro genere.

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  2. ...l'importante è sapere esattamente che libro si VUOLE essere!

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  3. @Maraptica: Strano avevo già risposto al tuo messaggio stamattina. Qualcosa dev'essere andato storto! Ad ogni modo si, ci sono di quei libri che sembrano essere di una categoria ma che poi si scoprono tutt'altro, però non possono farlo TROPPO TARDI. Se passo 98/100 pagine a scappare da uno zombie e le ultime due le passo con l'anima gemella, quello NON diventerà un romanzo rosa. Dopo un po, sai già in che libro sei finita.

    @Giò: Grazie per essere passata. Di solito son si è mai il libro che si vuole essere in effetti. Partendo dal presupposto (logico?) che ognuno tenderebbe o avrebbe desiderio di migliorarsi e migliorare la propria situazione intendo tutto il discorso del voltar pagina, mettere punti e tutti gli altri eufemismi. Più di tanto il mio genere non me lo permette. Jessica Fletcher scoprirà un assassino ma non camminerà mai sulla luna come succede invece con i personaggi di Giulio Verne.

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  4. Il punto è che Jessica Fletcher non si aspetta di camminare sulla luna, lei si aspetta di scoprire assassini e così li scopre! E' vero quasi mai siamo nel libro in cui vorremmo essere, ma solo perchè non siamo consapevoli del fatto che invece potremmo (volendolo) proprio essere nel libro in cui vogliamo stare!!!
    ciaoooooooo

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  5. Questa tua considerazione non è nè stupida nè banale. Al contrario, offre diversi spunti interessanti su cui credo rifletterò a lungo. Mi è piaciuta un sacco.

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  6. Grazie Ross! .. a me ha fatto venire un nuovo (ma breve) spunto che tratterò tra non molto ... però sarà molto facile smontarlo!

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