... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.

giovedì 11 dicembre 2014

La Vita e la Morte.

La Vita è come un lungo viaggio in treno. Piuttosto banale come citazione, posto che lo sia. Ad ogni modo, questo treno lo immagino vecchio e triste. Un treno notturno che parte con il buio ed arriva con il buio. Un treno con sole carrozze di seconda classe, a scompartimenti chiusi. Nascendo, sali e ti metti in viaggio per chissà quanto tempo, quanti anni. Nel frattempo qualcuno muore e scende e qualcuno prende il suo posto nel (tuo) scompartimento. Inutile, naturalmente, domandarsi che fine abbia fatto quel passeggero sceso una, due o cento stazioni fa. Poi arriva la tua stazione. Ti ritrovi a scendere senza accorgertene, così come ti sei trovato a salire senza neanche aver deciso di comprare un biglietto. Quelli rimasti nel tuo scompartimento, qualcuno si accorge che sei sceso, altri invece si svegliano e si ritrovano con un nuovo passeggero al tuo posto e anche loro, come hai fatto tu ogni volta, si domanderanno che fine hai fatto, cosa starai facendo in questo momento. Nessuno può saperlo. Nessuno tranne te, ovviamente.

Tu, una volta sceso da quel treno, hai avuto una fretta frenetica di tornare a casa. Ogni metro percorso ti avvicina a casa di un metro, ed ogni metro la tua smania cresce. Il treno è lontano, alle tue spalle, continua a viaggiare e neanche si vede e si sente più. Negli scompartimenti nascono nuove conversazioni, nuove amicizie e tu non ne sei coinvolto. Ancora una volta gli scompartimenti stanno cambiando passeggeri. È altrettanto impossibile calcolare con precisione quanta gente si è seduta su quella che fino a poco fa era la tua poltrona. Impossibile sapere quanta gente ha ospitato e ospiterà ancora quello che fino a poco tempo fa era il tuo scompartimento.

Ricapitolando: La Vita è come un treno, e tu sei arrivato a casa. Smanioso. 

Per guadagnare tempo dai una spinta alla porta e mentre questa si chiude sbattendo tu corri al bagno cercando di calarti pantaloni e braghe con un unica abile mossa e sperando che la tavoletta sia già abbassata perché non sai cosa meglio sopporteresti, se perdere mezzo secondo ancora per abbassarla o se soffrire del freddo contatto tra la ceramica e le tue chiappe.

Ecco, questa è la Morte: un infinito istante di relax. Ti svuoti e passa il dolore di pancia. Passa la fretta e quel sudore freddo. Passa il timore di non arrivare in tempo e rimane solo il relax. Poi ti giri e su un ripiano a portata di mano c'è un Tablet collegato ad Internet così che puoi controllare su Facebook cosa stanno facendo sul treno i tuoi ex compagni di viaggio.

venerdì 26 settembre 2014

Mi hai cancellato da Facebook ... ma non mi rode il culo, anzi!

È un fenomeno molto noto nelle nostre homePage di Facebook. Di tanto in tanto veniamo a sapere che il nostro "amico" o la nostra "amica" è stato eliminato dalla cerchia di amicizie di un ANONIMO utente. Dicono che " Si dice il peccato ma non il peccatore " e Facebook non è da meno. I toni sono quelli della persona forte, che se negli anni '80 Facebook fosse già esistito, la scena sarebbe sicuramente finita anche in TERMINATOR.
 
« Tu mi hai cancellato, ma chissenefrega, fai schifo, sei patetico, mi hai fatto un favore, andrò a Lourdes a ringraziare la Madonna, se non lo facevi tu l'avrei fatto io, fai cagare, ma che cazzo di foto ti scatti, puzzi, sei deficiente, mi fai pena [...] » eccetera, eccetera  .....

Riesco a comprendere che le casistiche possono essere molteplici, ma mi sovvengono comunque un po' di domande, delle quali la "regina" è al primo posto.

1) Cosa cazzo me ne frega?  - Un tempo esistevano i diari segreti. Segreti. Con il lucchetto. Ecco quelli erano adatti ad uno sfogo personale. Se lo metto su facebook o su di un blog (come sto facendo io) vuol dire che voglio esternare agli altri la mia idea, la mia frustrazione, il mio pensiero. Quindi, perché scrivere una cosa del genere che non ha ne capo ne coda? VUOI CHE QUALCUNO CON QUEI DIFETTI ti legga? A che pro? Vuoi che gli amici (rimasti) ti consolino che non è colpa tua? Almeno se ci dicessi DI CHI SI TRATTA potrei avere un'idea su chi dei due è più testa di cazzo.

2) Per quale motivo lo stai scrivendo? Non è che forse in cuor tuo speri, vaneggi o peggio SEI CONVINTO che questa persona sia li a vedere la tua reazione? E se pure, come mai ci tieni che una persona tanto spregevole e immeritevole di tua attenzione legga questo tuo status?

3) (a ruota, quindi) Non è che ti rode il culo? Non è che la tua reazione è una parafrasi della classica scenetta del ragazzo respinto che singhiozza giurando che non gli importa nulla d'essere stato rifiutato?

4) Non è che forse hai meritato di essere stato rimosso? Non è che questo "ex amico" anziché abbandonarsi ad un cerimoniale pubblico di insulti ha semplicemente deciso di farla finita per evitare un contatto con te, e che quindi s'è comportato in maniera del tutto CONTRARIA alla tua descrizione?

5) Non sarebbe stato il caso (giacché hai deciso per un Exploit pubblico), di farlo PRIMA, ossia quando era più probabile che l'imputato t'avrebbe letto? Oppure è diventato così negativo all'improvviso? Forse per il fatto di poter essere controbattuta? Forse perché quello che pensi non è del tutto vero?

Boh, comunque, ho appositamente utilizzato forme maschili e femminili perché è proprio un discorso in generale. Sia chiaro. Anche io utilizzo applicazioni per controllare chi mi rimuove dagli amici. Spesse volte mi dispiace, spesse volte mi domando in fondo chi cazzo fosse, ma che io ricordi non ho mai impostato una sceneggiata napoletana su un mio status per un amicizia in meno.