Buona fine e buon principio, entrambi di merda. Mezzanotte e cinque, scatta il trenino ma io non ne sono vagone. Charlie Brown non è mio amico. Non ho nulla da festeggiare. Non ho neanche da rallegrarmi del fatto che un pessimo anno è ormai alle spalle. Il primo gennaio rappresenta simbolicamente l'inizio di un nuovo disastro che tuttavia fa crasi con il disastro dell'anno precedente. Un perfetto passaggio da un casino all'altro effettuato da un DJ straordinariamente bravo da non farti capire dove ha staccato il vecchio brano per sfumare a quello nuovo. Per dirla come gli astrologi « Il mio pianeta Venere non ha un buon rapporto con i primi e con gli ultimi mesi dell'anno ». Le migliori delusioni (notate, non ho scritto inculature) non che le migliori illusioni sono arrivate sempre a novemre, dicembre, gennaio e febbraio. Qualcosa sembrava cominciare e qualcosa terminava, malamente. Orsù dunque. Come posso essere lieto di un capodanno? Se anno dopo anno la storia si ripete, è facile che sarà così ancora ed ancora. Solo che siamo più vecchi, più stanchi, meno appetibili e più fuori luogo. L'esempio è il solito, ed è banale. Immaginate di essere sacchetti di stoffa. Di quelli che si usano per giocare a tombola. Chiudete gli occhi e un Dio (beh, facciamo che è colpa della genetica, ma Dio è una figura alquanto simbolica ed esemplificativa, in questo caso) vi riempie di cento palline. Ce ne saranno di nere e di bianche, ma ce ne saranno cento, non una di più, non una di meno. Questo Dio riempie sacchetti così, come vuole, per suo capriccio. Le palline nere rappresentano sfiga, bruttezza, stupidità, povertà, timori e quant'altro. Le palline bianche rappresentano fortuna, bellezza, intelligenza, ricchezza, coraggio eccetera. Ogni volta che abbiamo bisogno di qualcosa infiliamo la mano, mescoliamo bene e peschiamo. Noi non lo sappiamo ma se siamo per il 99% palline nere, pescare la bianca diventa difficile, anche perché una volta estratta la pallina va rimessa nel sacco. Le esperienze personali ci aiutano a capire, o meglio a stimare come è il nostro sacco, se composto da più palline nere o più palline bianche. Per questo mi dico, e vi dico. Se dalla vostra esperienza avete notato che le cose vi vanno male spesso, o per l'amor di Dio, anche bene... allora sapete più o meno cosa aspettarvi dal prossimo anno o dalla prossima occasione in generale. Certo, ora mi opporrete che la pallina bianca può uscire, anche se unica e solitaria. Potreste dirmi che uno può avere così tanta fortuna da beccare sempre l'unica bianca evitando le novantanove nere. Magari mi dite che anche chi ha novantanove bianche può essere così sfigato da pescare sempre e solo l'unica nera ... beh a queste eccezioni vi rispondo con un "SIATE SERI".
... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.
domenica 30 dicembre 2012
lunedì 3 dicembre 2012
Una seduta spiritica per vivi
Nel 1978 Battisti cantava che è facile incontrarsi anche in una grande città, figuriamoci oggi quanto sia molto più facile, grazie a telefoni cellulare ed interent, riprendere o mantenere sottospecie di contatti con una così detta "ex" o comunque con persone che sono state importanti per noi, e per le quali non eravamo invece così necessarie. Contattare queste persone è completamente inutile. È come fare una seduta spiritica e parlare con persone defunte per sentirsi dire che si, va tutto bene e che in quel posto c'è tanta gente nuova, della quale noi non facciamo parte. Senza poterle toccare o abbracciare. Pura formalità. Comunichiamo, ma con la consapevolezza che non ci si potrà rivedere o riprovare. E quindi mandiamo SMS, o commenti nei social per mantenere un rapporto che non potrà esistere, pur avendone la consapevolezza. « Morire non è il modo peggiore per essere morti » dice Palahniuk ed è vero. Probabilmente certa gente sarebbe meglio fosse morta, compresi noi stessi.
P.s.
Se siete arrivati a questo post in quanto vecchi lettori, date uno sguardo anche a Nerchiomics, mi farebbe piacere avervi anche la.
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