... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.

sabato 4 luglio 2009

Chi Vive Sperando ....

.... Muore cagando. Questo è un aforisma di tal Carl William Brown che credo voglia lasciar intendere che chi spera troppo, non fa proprio una bella fine. Non una fine gloriosa, insomma. Lasciate che io dissenta.

PUNTO PRIMO: Cagare, nella maggior parte dei casi, è alquanto piacevole in quanto la "zona di passaggio" ha molte terminazioni nervose. Poi se stai poco bene e sei di sciolta, t'ha detto male, se sei invece troppo intasato e ti liberi in una sola seduta, t'ha detto peggio.
PUNTO SECONDO: Tutti moriamo cagando. Con la morte i tessuti muscolari si rilassano e quindi non solo ci caghiamo addosso, ma ci scompisciamo anche.

Se invece analizzo quello che era l'intento di Sir Carl William Brown, ossia quello di sminuire "la speranza", allora non posso eccepire nulla. Trovo il costruire i così detti "Castelli in Aria" attività molto affine allo sperare. Sognando ad occhi aperti si inventano situazioni, parole discorsi. Si studiano mosse e contromosse come in una partita di scacchi. I vecchi cultori del basic lo chiamerebbero "IF THEN ELSE": "se, allora, altrimenti". Se la situazione si svolge così (if x=y) allora io mi comporto cosà (then) altrimenti faccio in quest'altra maniera ancora (else).
Poi, però, la situazione prevista, paventata, progettata non si avvera o si svolge in maniera completamente differente da quanto si potesse immaginare, mandando a puttane l'algoritmo (beato lui, almeno qualcosa combina), o addirittura lasciandolo non testato, nel dubbio.
Il "bello" (si fa per dire) è che in questi sogni ad occhi aperti non è detto che tutto debba per forza piovere dal cielo. Un vecchio saggio, un retore greco, riferendosi al gioco del LOTTO (che sarebbe stato inventato millenni dopo) era solito dire: "Chi non gioca, non vince". Il sognatore ad occhi aperti, gioca anche, o meglio, cerca di giocare, fa quello che è in suo potere. Magari si fa 3Km a piedi per recarsi al banco del lotto più vicino e scoprire che s'è inceppato il terminale. La settimana dopo invece manca la corrente elettrica, quella ancora successiva il banco è chiuso per lutto e così via. E' scontato dire che anche cambiando banco lotto, il sognatore si troverà davanti ad ostacoli non propriamente dipendenti dalla sua volontà. I pignoli potrebbero invitare lo sfortunato "non giocatore" a recarsi in pellegrinaggio a Roma, alla sede centrale del lotto e di mettere i soldi della giocata direttamente in mano al bambino che estrae le palle (truccate) con i numeri ed io a questi rispondo "Che cazzo! Perché devo essere SEMPRE io il << figlio di puttana >> ?" (inteso come oggetto di sfortuna, scherno e discriminazioni).

4 commenti:

  1. Quindi uno dovrebbe vivere senza aspettativa alcuna, poi...quello che viene viene. A riuscirci...

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  2. No. Credo che i progetti siano ben altra cosa rispetto ai più farraginosi castelli ad occhi aperti, dove per riuscire non solo c'è bisogno dell'impegno del soggetto, ma anche e soprattutto di una buona dose di fortuna e casualità propizia.

    Quando il progetto dovesse iniziare ad andare EVIDENTEMENTE in rotoli e si iniziasse ad elaborare i più svariati ed improbabili tentativi per tenerlo in piedi (che potrebbero anche riuscire eh) allora si inizia ad entrare nella filosofia del "Chi vive sperando ..."

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  3. Noooo, che m'hai ricordato! Il Basic! Quando ero piccola ogni tanto con mio padre ci mettevamo a impostare programmini stupidi (se confrontati con quelli di oggi) sul Commodore 128. L'avevo completamente rimosso.
    L'analogia con IF THEN ELSE è azzeccatissima!

    P.S. e se il bimbo che estrae le palline truccate del lotto fosse lo stesso della pubblicità del deocesso ("Oh, che odore!") sotto mentite spoglie? Sarebbe inquietante... :D

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  4. :) Sebbene non abbia MAI avuto (mio malgrado) nessun Commodore, il comando che ho più digitato su un Commodore 128 è stato "Go 64", e sul 64 è stato "Load".
    Oh metaforicamente il bambino del cesso ci starebbe benissimo, pensa che lui ti estrae delle palle che potrebbero cambiare il suo destino, dopo aver tenuto le manine .... ed averci .....

    brrrr! :-)

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