... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.

giovedì 10 settembre 2009

Psicoterapia Onirica

Stanotte ho fatto un sogno strano. Un sogno che forse avrei dovuto fare una quindicina d'anni fa quando ero ancora un ragazzino. Ho sognato d'essere un calciatore. Dico davvero, stavolta non sto inventando niente. Ero calciatore ma, non ho capito bene, se in una squadra spagnola (il calcio spagnolo ora fa Figo) o semplicemente in uno stadio spagnolo contro una squadra spagnola.

Dal risultato finale, deduco che il sogno sia cominciato sul 2-2 e la partita era quasi finita. Puntuale come un castigo di Dio arriva la mia "cappellata": mi lascio scappare un tizio poco fuori l'area di rigore. Cerco il recupero, entro in area mentre l'azione continua. Un avversario, dopo aver dribblato il portiere tira ed io riesco in un salvataggio in extremis con un tuffo da portiere ai limiti del regolamento e sul palo di destra. Dico "ai limiti del regolamento" perchè in fondo si tratta di sogno. Il mio intervento era una parata bella e buona, tuttavia non ho (formalmente) toccato la palla con le mani, in maniera irregolare. Anche la moviola (si, c'era la moviola, ma non come vorrebbe Biscardi, bensì come la si vede in TV) giudicava regolare il mio salvataggio.

La palla però rimbalza sui piedi di un giocatore avversario che rende vano il mio recupero segnando il goal del 3-2. Palla al centro.

La partita riprende e la mia squadra si butta in attacco. Qualcuno porta palla fino al limite dell'area ed io sono di fronte a lui, con le spalle alla porta avversaria. Decido di scattare alla mia destra (che poi è la sinistra del campo), ma lui il portatore di palla che ormai è fermo alle prese con degli avversari che tentano di portargliela via mi lancia uno sguardo tra l'incazzato e lo spazientito e mi fa segno di andare dall'altra parte e così faccio. Lui effettua il passaggio tra due avversari ed io aggiro quello più vicino a me, mi ritrovo la palla sul destro e tiro un cannone diagonale che il portiere non riesce a parare. Tre pari e fine della partita e del sogno.

Cosa dovrebbe pensare uno psicologo?

Io riesco solo a notare dei banali e sconfortanti elementi.

1) A trent'anni faccio ancora sogni da ragazzetto. A questo punto sarebbe stato molto meglio un sogno erotico.
2) Come al solito ho fatto una cappellata
3) Nonostante mi sia ben prodigato per porre rimedio alla cappellata, lo sforzo (in un primo tempo anche efficace) non è servito a nulla
4) Alla fine si, ho segnato un goal che ha riportato il punteggio in parità, annullando la mia cappellata. Mi sono fatto perdonare, però la mia decisione di scartare alla mia destra era sbagliata e qualcuno me l'ha fatto notare indicandomi invece il modo giusto.
5) Alla fine ho sognato di PAREGGIARE una partita. Certo non è perdere ma neanche VINCERE.
6) Ho preso il controllo di una situazione quando questa era "in pareggio". L'ho incasinata, rischiando di farla tracollare per poi riportarla (per fortuna) al pareggio. Lavoro inutile. Se avessi messo una toppa ad una cappellata altrui allora OK, e invece devo badare alle mie stesse cazzate spendendo forze ed energie sia per farle sia per poi rimediare.


3 commenti:

  1. Secondo me è un bellissimo sogno. Rimediare ad una "cappellata" altrui fa molto figo, ma non ha lo stesso significato che rimediare ad una propria. Vuol dire che ti sei preso la responsabilità dello sbaglio e vi hai posto rimedio, migliorandoti quindi. Vedi sempre sto cazz di mezzo bicchiere vuoto tu....

    RispondiElimina
  2. Eeeeh no! Il bicchiere non è ne mezzo pieno ne mezzo vuoto in questo caso. Il bicchiere è pieno, si ... ma per UN QUARTO!

    Riflettendo infatti, il primo recupero, la parata alla Buffon l'ho fatta "imbrogliando". Non avrei potuto ma la divinità (il mio cervello sognante) ha chiuso un'occhio, anzi tutti e due, dato che dormivo... e infatti quello ha segnato lo stesso!

    Poi resta valida che l'imbeccata me l'ha data un'altro ... ;-)

    Ciaoo!!

    RispondiElimina
  3. Il cane scondinzolosoooooooooooooo! Bellissimooooooo

    RispondiElimina