E' così facile ... ma non posso farlo
... così rischioso ... ma devo provarci
Così divertente .. ma non c'è proprio nulla da ridere
Se non c'è inizio, non c'è una fine.
Nessuna intenzione di essere falso.
Credimi, la vita va avanti, sempre
Perdonami quando ti chiedo a chi io appartenga
e tu rispondi che Io non potrò (puoi) mai lasciarti (puoi lasciarmi) andare
Ma non è vero. E' tutto nelle mani del degli Dei
Come al solito. Questa canzone mi ha colpito per quanto sono vere le contraddizioni alle quali quotidianamente ci troviamo davanti.
Abbiamo tra le mani qualcosa di semplicissimo, e ci rinunciamo per "paura" per timore di sbagliare. Perchè? Perchè se falliamo con il facile avremmo da vergognarci. Perchè una sconfitta potrebbe essere la conferma della nostra inettitudine? O semplicemente perchè riuscendo non potremmo lamentarci. Poi per la sindrome di CandyCandy invece ci troviamo ad affrontare situazioni particolari e difficili. Impossibili. Ci innamoriamo di pazzi, delinquenti, di gente poco rispettabile e PER nulla PER bene. Dalle superiori ci hanno fatto uscire con un giudizio sufficiente ed un calcio in culo e noi siamo pronti ad iscriverci ad una facoltà di ingegneria astrofisica.
Spesso non si inizia un progetto, un'esperienza per non vivere il momento dell'inevitabile distacco. Non sto dicendo che un progetto o un'esperienza debbano finire in fallimento, ma ragazzi purtroppo esiste anche quella cosa chiamata MORTE. Io stesso ho sempre rifiutato di avere un animale domestico perchè la prima cosa alla quale avrei pesato sarebbe stato il momento della sua morte. Purtroppo però con questo modo di ragionare perdiamo tutto il succo, tutto il bene potenziale. Tutti i benefici, la gioia di una esperienza andrebbero persi. Non si può vincere il primo premio senza comprare un biglietto della lotteria. Non si può provare l'eccitante tensione dell'estrazione in diretta mentre si sogna tenendo in mano il proprio biglietto. Bisogna sempre provare.
Notevole riferimento anche a quella gente che con la bocca dice una cosa e con il cuore (beh dire "con il cervello" è senza dubbio meno romantico) invece desidera il contrario. Posso capire che spesso questa contraddizione è puramente in buona fede, ma è controproducente per tutte le parti.
... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.
Forse tra i due mali si sceglie il minore, non si prova perchè quello che si sta vivendo magari non piace ma è gestibile, ma nulla c'è dato sapere su cosa accadrà quindi altrettanto impossibile è sapere come ne usciremo se non andrà come si spera.
RispondiEliminaIl limbo è per i codardi, si hai ragione.
Forse sono una codarda.
Riflessione così, uscita leggendo il post...potrebbe essere attinente, potrebbe non avere nulla a che fare con quello che volevi dire.