... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.

giovedì 12 febbraio 2009

Non una "Povera Bambina"

Qualche giorno fa, mentre ero impegnato ad annoiarmi e a consumare le mattonelle del mio negozio camminando avanti e indietro ho visto fuori dalla vetrina che da sulla strada una vecchina che accompagnava la sua piccola nipotina tenendola per mano. La vecchina si è avvicinata e dopo una rapida sbirciata alla merce esposta è entrata.
Dalla mia esperienza ho notato che le categorie agli estremi, sono quelle che più "mi rompono" quando lavoro: Vecchi e bambini. Questa nonnina però ha fatto eccezione. Ha chiesto informazioni, e quando ha saputo che non potevo aiutarla, non ha insistito con idee strambe (quali voler assolutamente provare quel tacco 10), ma ha ringraziato, ha salutato ed è andata via. In quel breve tempo (e forse proprio per quello) la nipotina non ha urlato, non ha pianto, non è corsa via, non ha ribaltato niente, non si è rotolata a terra, non ha camminato dentro la vetrina, non si è cagata addosso (letteralmente), non è andata a curiosare in zone e su ripiani che non sono di competenza altrui, nessuna di tutte quelle cose che i bambini fanno e che quelli che hanno responsabilità su di loro gli lasciano fare (tanto non è roba loro).
La bambina anzi, uscendo si gira verso di me e mi fa "Ciao ciao" con la manina e me lo dice anche. La cosa mi lascia stupito, affascinato ed anche piacevolmente sorpreso. Il gesto me l'ha resa simpatica quella bambina, così ho seguito con lo sguardo la coppia camminare giù per il marciapiede. Il suo difetto era evidente adesso che la guardavo meglio camminare. Un piedino poggiava male ed in più claudicava vistosamente. Non si trattava di un semplice infortunio momentaneo. La prima cosa che ho pensato è stata: "Povera bambina".
Poi ci ho ripensato. Non è una "povera bambina". Quella è una "povera persona" in realtà. Non si è sbucciata un ginocchio. Non si è fatta crescere un bernoccolo in fronte. Quella è una disgrazia che la condizionerà per sempre. Tal volta si abusa tanto del termine "povera bambina".
Credo che spesso abbiamo tutti gli stessi diritti ad essere compatiti, grandi o piccoli. Un tumore è un tumore, una malattia, una disgrazia è sempre tale, bambini o adulti.
Anzi, quel tipo di problema la condizionerà maggiormente in età adolescenziale ed adulta che ora.

Per concludere con coerenza una riflessione senza senso sui "poveri bambini" apro un piccolo OT. Anzi due. Un OT nell'OT. "OT" non è la targa di Torino per un dislessico. Ma se siete in un un blog già lo sapete. Era solo una banale scusa per allungare di qualche riga un discorso già inconcludente.
Ad ogni modo. Ricordate SUPER VICKY? La bambina-Robot super tecnologica di quel telefilm anni 80? Beh senza una porta USB non avrebbe mercato oggi. Ma credo che un posto, un'alloggiamento per questo adeguamento tecnologico ci sia, vero?

3 commenti:

  1. ahahaha, si un posto ci sarebbe.... bellissimo questo post..

    RispondiElimina
  2. Avevo cinque anni. Andavo all'asilo dalle suore, a Milano. Ero il figlio di terroni, per quelle teste di pezza ed ero solo un meridionale di merda per gli amichetti, da accomunare agli handicappati. Fu allora che la vidi, Armanda. Era una bambina down. Forse per quello spirito che accomuna chi è vessato per diversi motivi, inizia a proteggerla dalle angherie di quei milanesini del kazzo, già pronti a ghettizzare chiunque non fosse "mentalmente produttivo". Lei mi ringraziava silenziosamente attraverso quegli occhialoni a culo di bottiglia che nascondevano i due occhi inespressivi. Eravamo piccoli, non capivo la differenza, forse perchè a quell'età siamo un pò tutti down. Per me non era una povera bambina, era Armanda.

    RispondiElimina
  3. Complimenti per questo post!!!
    ps0 se ti apito passa dal mio blog http://erroedistampa.blogspot.com

    RispondiElimina