Tempo fa ad esempio m'ero fissato. Ho avuto una "crisi d'ansia". Avevo la sensazione che qualcosa dovesse accadere da un momento all'altro. Avevo un senso di apprensione e di oppressione. Come se dovessi affrontare un esame, come se di li a poco avrei dovuto ricevere una comunicazione importante, decisiva. E così mi dicevo di continuo che non c'era niente da temere, che erano tutte paranoie, tutto frutto della mia testa.
Quando ero piccolo, una mattina d'estate che ero ancora al letto, ci fu un gran boato e tutto cominciò a tremare. Poi un'altro boato e tutto tremava ancor più forte. Dall'armadio alla mia destra si aprirono due ante in alto. Un cuscino cadde e tutto finì. La cosa mi sconvolse abbastanza. Non avrei voluto ripetere una esperienza simile. Avevo un pensiero che covava sotto sotto. Finchè una simpatica parente, in merito al terremoto della mattina disse: "Adesso farà anche la replica" (manco fosse FANTAGHIRO' o KARATE KID). La replica! Capite? Mi aveva parlato di REPLICA!! e li, il fuoco s'è acceso. Ho iniziato a temere. Immaginavo che alle 8.10 del giorno successivo avrei sentito quel botto, quei botti. Immaginavo "la replica". La tizia/parente mi aveva distorto la realtà! Quelle che ora so essere banali scosse d'assestamento le pensavo come nuovo e sicuro terremoto identico al precedente. Una regola, una condanna.
Così per tutto il giorno pensavo a questa replica. La replica. La replica. La replica. Ero poco più che bambino. Era estate, ero al mare che giocavo. Pensavo ai cazzetti miei ma all'improvviso: La replica, la replica, la replica.
Così mi sono sentito mesi fa. Come se questa replica oscillasse di continuo sulla mia testa, ed era inutile ripetersi che "NON C'E' NESSUNA REPLICA". Non c'era stato neanche nessun "terremoto"!!
E così, non mi meraviglia poi leggere su wikipedia che ... sono ossessioni quando ...
- Pensieri, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti che affliggono l'individuo e che da questo vengono percepite come invasive e inappropriate (o comunque fastidiose) e che provocano una marcata sofferenza.
- L'individuo si rende conto che i pensieri, le immagini o gli impulsi sono frutto della propria mente.
- L'individuo tenta (inutilmente) di ignorare o sopprimere tali pensieri, immagini o impulsi, o di neutralizzarli (altrettanto inutilmente) con altri pensieri e comportamenti ("compulsioni", in alcuni testi chiamati anche "psichismo da difesa" e più anticamente "coazioni").
...forse non ho capito chiaramente, quindi ti commento con questa premessa, non ti arrabbia'... C'era un pensiero concreto che ti tormentava o solo lo stato d'animo era simile a quello della "replica"? In quel caso c'è da correggere :-p
RispondiEliminaImpossibile ma concreta! ;-)
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