Equilibrio e stabilità. L'uomo è sempre alla ricerca di queste due cose. Spesso addirittura vitali. Basti pensare ai circensi funamboli o alle più romantiche arti marziali. Molte di queste più che basarsi sulla forza fisica si affidano alla stabilità e tendono a squilibrare il peso dell'avversario. Aikido, Wing tsun... L'equilibrio è una condizione così consueta da risultare banale. Banale come la gravità ed il fatto che il mio sedere rimanga incollato su questa sedia mentre scrivo. Ma che succede quando una di queste consuetudini si viene a mancare? Quanto è forte la condizione di equilibrio? Cosa potrebbe rompere questa condizione?
La vertigine è un disturbo dell'equilibrio ed è causata da lesioni o disfunzioni dell'orecchio interno, ma anche da tumori, nevrastenie, gastropatie e labirintite. Quando invece ha origine psichica, stando in luoghi elevati, allora è per mancanza di un punto abituale di fissazione: guardi oltre il tuo solito... o guadi il nulla. Ti viene a mancare un riferimento.
Chi è colpito da vertigini ha l'impressione di essere instabile ed in continuo movimento. Chi è colpito vede l'ambiente girare ed oscillare. Il soggeto non è più autosufficiente. E' annientato.
La cosa pazzesca è che questo avviene all'improvviso. Sei sulla banchina di una stazione ad aspettare il tuo treno e all'improvviso ti ritrovi invece su una barca che naviga in un mare a forza cinque. Rischi di cadere sui binari e morire di trauma cranico. Rischi di non centrare la porta del treno e perderlo. Se poi quello che stavi per prendere è l'ultimo treno ti toccherà rimanere a terra da solo fin quando non sarà mattino e passerà un nuovo treno. Oppure aspettare che l'attacco passi e fare tutto con le tue forze.
Credo che la vertigine fisiologica possa essere trasposta anche nella realtà psicologica. Ed anche in questo caso basta davvero poco per squilibrarci e buttarci a terra. Basta leggere una notizia, ascoltare un discorso, fare una chiacchierata, poche parole e all'improvviso siamo privati del nostro equilibrio, della spensieratezza.
Si può perdere il punto abituale di vista, si può perdere un riferimento fisso e quindi si prende a vagare barcollando in attesa di un nuovo appoggio o di una nuova sagoma che ci permetta di rimettere a fuoco o che ci sostenga fino a quando la crisi non sarà passata.
... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.
Dottore, mi fà male "qui". E' grave?! - Scrivici una storia delle tue.... -
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