... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.

domenica 13 gennaio 2008

C'è uno strano odore

Torno adesso da casa di un amico. Abbiamo visto un film Horror: 1408. Conoscevo già il racconto del caro Stephen King. La frase banale dice che "il libro è meglio del film". Beh questa volta devo dire... devo dire che il detto ha sempre ragione: meglio il racconto (tratto dal libro "Tutto è Fatidico") che il film. Nel film ci sono varie e fantasiose aggiunte che possono dilettare l'ignaro, tuttavia chi conosce la storia potrà godere di un finale alternativo e riconoscere i vari richiami al romanzo presenti.

Il problema è che mentre guardavamo il film, fuori, dalla finestra si vedeva lampeggiare. Ha lampeggiato per tutta la durata del film. Ininterrottamente. Solo che il tuono non si sentiva. Strano. Strano anche che ci sia un temporale a gennaio. Atipico direi. Finito il film, decidiamo di togliere il disturbo e la prima cosa che vedo uscendo di casa sono le stelle. Poi mi giro a sinistra ed un lampo illumina un fronte nuvoloso color piombo. Poi un'altro ed un altro ancora. Il tuono però non si sente.

Arrivo sotto casa, saluto gli amici che mi hanno accompagnato in macchina e mi avvio verso il portone. Quel "Ciao" che ho detto qualche secondo fa sarà l'ultimo suono del giorno. Non emetterò altro per otto ore fino a domattina. Infilo la chiave nel portone e sento il tuono.

Mi sto cagando addosso. In un istante mi sto cagando addosso. Prendo l'ascensore? Non so, il temporale a quanto pare si avvicina. C'è stato il tuono. Se dovesse saltare la corrente? Meglio le scale. Mi trovo cosi a dover affrontare sei rampe, 3 pianerottoli e tre piani. Tre piani formati da un lungo corridoio dove qualunque cosa, qualunque mostro o fantasma o morto risorto può sbucare da dietro l'angolo e aggredirmi. Salgo le scale due alla volta. "Due a Due" come le gloriose patatine della San Carlo. Arrivo al mio piano. La mia porta è quella infondo. La più lontana. Guardo la chiave e mi assicuro che sia girata già dal verso giusto. Non voglio perdere tempo ad armeggiare con la serratura. Entro sperando di trovare qualcuno ancora in piedi ma cazzo già dormono tutti. E' tutto buio. Tuona. Se fossi da solo a casa certamente la girerei tutta per controllare di essere da solo. Accenderei tutte le luci anche per entrare nella stanza accanto, per vedere bene ogni angolo, ogni dettaglio. Nella zona notte della casa guarderei sotto ogni letto, anche se sopra non ci dormo io ed uscendo dalla stanza chiuderei la porta. Però non sono da solo (e fuori tuona), gli altri dormono. Se facessi casino mio padre si sveglierebbe e si incazzerebbe moltissimo, avendo tra l'altro anche ragione. E così, mi cambio e mi metto al letto. Il computer, che ho appena spento dopo una giornata di lavoro continuo, si raffredda lentamente emettendo dei sinistri scricchiolii. Dentro la mia testa c'è ancora la sceneggiatura dello zio King, fuori dalla finestra lampi e tuoni. Ed io mi cago addosso. Mi cago addosso dalla paura nella stessa casa, nella stessa stanza e nello stesso letto che conosco da una vita. Come mai? Perchè i fantasmi devono esserci proprio questa notte e non ieri, ad esempio?

Suggestione. E' stato quel maledetto film e l'atipico temporale mi ha dato il colpo di grazia. Il fatto è che siamo esposti a tante informazioni che ci provengono più o meno involontariamente da tutto ciò che ci circonda. E' normale poi temere il peggio. Il peggio romperebbe lo stato di equilibiro (o di gioia, se siete fortunati) nel quale viviamo. Si spera per il meglio, ma si teme per il peggio. "Temere" è un qualcosa di grado superiore a "Sperare". Più vediamo, più parliamo e più sappiamo. Il sapere viene rielaborato nel nostro cervello con il risultato di farci vedere sempre l'ultima cosa che invece vorremmo vedere. E' una sorta di "Esercitazione". Un prevenire un disastro che non è detto che avvenga per poi comunque contare dei morti reali. Immaginate di dar fuoco ad una scuola così, per esercitazione, nel caso un giorno si sviluppi un incendio accidentale. Le cose esistono (anche se solo virtualmente) solo se le pensiamo, solo se ci vengono in mente. Certe volte me la staccherei la testa. Improbabili intrecci così tanto incasinati che neanche a Cabot Cove con la signora Jessica Fletcher potrebbero avvenire. Intrecci intrecciatissimi di trame vicende e fatti che a ben pensarci sono impossibili eppure ci appaiono così reali tanto da darli per certi, scontati e sicuri.

Smettete di pensare dunque.

Credo che per analogia a quanto scritto oggi potreste cercare qui, nell'elenco a destra qualcosa che parli del "Mago Pancione"

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