... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.

giovedì 17 gennaio 2008

Fantasie che s'avverano

Quando mi chiedono: "Quali sono i tuoi hobbies?"

Insieme ai vari: uccidere, ferire gravemente, causare stragi, profanare sepolcri, danneggiare la cosa pubblica, dico sempre "scrivere". -Raramente, maluccio, ma scrivo- dico in giro. Ogni tanto mi viene un'idea e, relativamente alla mia capacità, riconosco quando una di queste è buona oppure è davvero una chiavica immonda. Ebbene, le chiaviche immonde si rivelano tali, solo quando le ho iniziate a scrivere.

Tempo fa pensai una scena. Mi apparve. In questa visione era settembre, il primo giorno di scuola.

Era ancora tiepido e molta gente era seduta ai tavoli all'esterno del bar più centrale e più "in" della cittadina. Un gruppo di pensionati su un tavolino guarda correre questi bambini. Questi primi studenti delle elementari li puoi riconoscere. Quelli della prima piangono e non si allontanano dai propri genitori, quelli dell'ultimo anno camminano con calma ed in maniera ordinata. Gli altri corrono ed urlano. Il chiasso sembra disturbare gli anziani signori al tavolino. Squotono la testa e fanno commenti sottovoce. Un bambino con il suo grembiulino blu nuovo di pacco, però, si stacca dalla mano della madre e prende anche lui a correre urlando. Vuole imitare i più grandi.

Questo bambino corre ma non si avvede che a terra c'è una mina di cane. Un caccone. Il tavolino del bar gode della prospettiva giusta. La migliore. La traiettoria sembrava buona e la mamma era ben distaccata, non avrebbe potuto mai raggiungere suo figlio e fermarlo. I vecchi al bar smisero di parlare e di lamentarsi. Non un fiato. I loro occhi si muovevano dal bambino alla cacca, come in una partita di tennis. Era praticamente sicuro che il bambino l'avrebbe pestata ma i vecchi continuavano a calcolare traiettoria e velocità. Avevano paura che per un colpo di fortuna la tragedia potesse essere scampata. Una cacca sotto la suola delle scarpe è sempre una bella rogna. E' divertente, quando accade agli altri.

Cinque, quattro,tre (e qui i sederi dei vecchi hanno un sobbalzo, come se si volessero alzare, ma poi rimangono con le chiappe ben salde sulla sedia), due, uno, IMPATTO! Il bambino calpesta la mina di cane ed in quel preciso istante un sorriso si va allargando sulla bocca di quei vecchi.

Gli anziani si aspettavano un intervento del caso: un colpo di fortuna ed il bambino avrebbe evitato il caccone. Ebbene il Caso ci mise lo zampino sul serio, ma anzichè inviare fortuna, mandò sfortuna sul giovane scolaretto. Il Caso infatti volle che il bambino pestò la cacca con il piede destro, al momento dello slancio. Stava imprimendo la massima forza sull'avanpiede. Il Caso volle che quel cane non aveva lasciato la sua traccia da molto. L'attrito fu minimo ed il bambino inevitabilmente slittò sbilanciandosi. Cadde in avanti e nella caduta centò in pieno lo sterco. Addio grembiule nuovo e molto probabilmente addio primo giorno di scuola.

Non c'è fine al peggio e nel tentativo di migliorare le cose interveniamo, per poi scoprire che abbiamo fatto un gran casino. Se fossimo rimasti fermi forse era solo un pasticcio, ma nonappena ci muoviamo per trarci d'impaccio (e d'impiccio) tutto si trasforma in un gran casino.

Il piccolo studente, seppur fresco d'asilo doveva aver radicato questo concetto in se; il concetto di provare a raddrizzare il pasticcio. Una spia rossa doveva essersi accesa in qualche cellula del suo cervello (come vecchi cartoni animati ci insegnarono). Il bambino infatti in un estremo riflesso per attutire la caduta porta le braccia davanti a se ma il peso finisce malamente tutto sul polso destro. E troppo. Il bambino avverte subito un forte dolore e piange per quello, per lo spavento, per l'umiliazione e per le pacche al sedere che la madre (che nel frattempo è arrivata) gli sta assestando.

Uno dei vecchi seduti al tavolo del bar smette di sorridere. Adesso ride proprio. Ride così forte che anche i bambini più scatenati si fermano a guardare nella sua direzione. Il vecchio rideva forte, a bocca aperta ed aveva gli occhi inondati di lacrime che di tanto in tanto si asciugava con il polsino della camicia. Sempre senza smettere di ridere. Dopo un po però, tutto stanca. Anche un bambino che pesta, scivola e cade su una cacca. Che poi si fa male ed in più si sporca il grembiulino nuovo. Che poi è umiliato davanti a tutti ed ancora la mamma lo picchia. Tutto stanca e così il sigore al bar smette di ridere. Smette di ridere con la testa, con i polmoni ma non con la bocca. Quella gli rimane aperta. Non riesce più a chiuderla.

Mentre sale sull'ambulanza ha di nuovo le lacrime agli occhi e la bocca aperta. Ma questa volta piange. Gli altri, gli amici e gli incuriositi commercianti affacciati dai loro negozi ridevano. Ridevano facendo attenzione a non aprire troppo la bocca.

Avevo intenzione di finire la storia con il bambino e l'anziano che si rincontravano nella sala d'aspetto del pronto soccorso. Il bambino uscendo dalla porta l'avrebbe indicato con il braccio ingessato ed avrebbe riso di un signore che rimaneva seduto con la bocca stupidamente aperta.

Era una chiavica di storia e non l'ho scritta.

Ad ogni modo, la settimana scorsa mi reco dal mio medico per un dolore all'altezza dell'orecchio, che si manifesta maggiormente quando mastico. La prima cosa che mi ha detto è stata:

Sublussazione Vestibolo Mandibolare. Avrai sbadigliato troppo forte. Non hai mai sentido di gente che rimane a bocca aperta? Beh dopo questa diagnosi sono rimasto a bocca (simbolicamente) aperta. La storia mai partorita in qualche modo si era vendicata dell'aborto e mi aveva colpito. Mi aspettavo uscendo dallo studio medico di vedere un bambino che mi indicasse ridendo. Poi ho fatto presente al mio medico che non ricordavo d'aver sbadigliato così forte e magari di controllarmi se non fosse per caso una infiammazione all'orecchio. Ebbene ERA una infiammazione all'orecchio.

E' passata una settimana ed ho ancora dolori. Una settimana di antibiotici non sono serviti a nulla. Il medico, dimentico della precedente visita, aveva formulato la stessa diagnosi. Sublussazione ecceteraeccetera. Sempre dietro mio invito ha riguardato l'orecchio e SI, l'infiammazione c'è ancora. Prima di farmi colpire l'orecchio (la mandibola) da raggi X andrò da un otorino.

Non voglio che vinca l'embrione fantasma della storia incompiuta.

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