... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.

martedì 8 gennaio 2008

Veronika doveva morire.

Veronika doveva morire. Veronika quando capita DEVE morire.

No, non ti preoccupare. Se ti chiami Veronika e stai leggendo queste righe, non sto parlando di te. E non sto parlando neanche di te, cara amica o conoscente. Non ho usato uno pseudonimo per riferirmi a te.

Sto parlando del romanzo di Paulo Coelho: “Veronika Decide di Morire”.

Si narra in sostanza di questa Veronika che si sente un po’ depressa. Allora decide di ingollarsi una confezione intera di sonniferi. Per ingannare l’attesa della soporifera morte, decide di leggere una rivista.

Veronika si sveglia in una casa di cura. Le dicono che le rimangono pochi giorni da vivere. Il suo corpo è rimasto intossicato dai sonniferi. Ovvio che in questi pochi giorni di vita che le rimangono Veronika trova tutto ciò che noi desideriamo ogni giorno: amore, voglia di vivere, comprensione per la vita, per se e per gli altri e tutte le cose belle di questo mondo. Peccato però che ormai le manchi poco. Solo pochi giorni per godere di tutte queste novità.

Come va a finire? Se non avete ancora letto il romanzo. Beh vi saluto, ci vediamo al prossimo post nel blog. Se invece l’avete letto o non ve ne frega nulla .. allora ascoltate qua.

Era tutta una presa per il culo! Veronika era salva. Le stavano facendo uno scherzone per farle imparare la lezione. Che simpatici. E così Veronika passa dalla profonda disperazione di dover morire proprio ora che è felice, dall’estatica gioia dello scoprire che quello che di bello che ha trovato l’avrà per sempre.

Ebbene io non credo che sarebbe dovuta finire così. Dai. Lo sappiamo tutti. Quando si fa una cazzata se ne pagano le conseguenze. Quando tutto va bene, purtroppo è quasi sicuro che andrà a finire male. Perché illudere un lettore solo per la voglia di trasmettere ottimismo e fiducia?

Ma davvero non vi è capitato più volte di vivere bellissime esperienze per poi vederle crollare per colpe che non sono neanche le vostre? Voi siete la che vi godete il vostro turno, finalmente, solo che c’è un dottore invisibile e malefico che ha già deciso che tanto alla fine morirete. Ma intanto subdolo vi fa vivere.

Poi, sul più bello vi comunica che siete morti. Dopo che avete assaggiato un pezzettino dice che siete morti. Il pezzettino era così piccolo e così improvviso, così inaspettato e bello che neanche ve lo siete goduto. E’ come se non l’aveste MAI avuto. E intanto siete morti.

Per questo Veronika doveva morire. “VERONIKA” di solito muore. Chi non è abituato alla felicità, quando glie ne capita un po’, muore. Muore perché qualcuno ha in serbo uno scherzetto per te.

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