... E' una forma meno invalidante del disturbo bipolare ed è caratterizzata da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Ci sono dei periodi di normalità in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.Il ciclotimico soffre l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione.Nelle fasi di ipomania si intraprendono progetti anche grandiosi affrontati con entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia la ciclotomia non è mai così grave da compromettere la vita sociale e lavorativa dell'individuo.

domenica 27 gennaio 2008

Nell'attesa che si compia (la beata speranza)

Sarà il befico iperico, sarà che questo blog va avanti ormai da praticamente un mese ma mi mancano le idee. Puoddarsi sia anche l'ora tarda ma proprio non mi viene niente di cui lamentarmi sul serio del quale non abbia già scritto. L'unica cosa che mi viene in mente è il tempo. Il tempo da aspettare prima che si verifichi un evento. L'attesa per un viaggio, per un arrivo, l'attesa per una risposta. Ogni giorno ne abbiamo di nuove. Siamo tranquilli e spensierati, quando all'improvviso sappiamo che una Email molto importante per noi arriverà in serata, e sono solo le dieci del mattino. Sappiamo che una persona cara verrà da noi tra una settimana e sappiamo che questo incontro significherà molto, in bene o in male.
Ricordo che quando ero bambino le attese mi piacevano più dell'evento stesso. Aspettare il giorno delle vacanze, aspettare l'arrivo dei parenti in stazione. Fare il conto alla rovescia era la mia passione. Ora è l'esatto opposto. Le attese sono sempre cariche d'aspettative, di significato.

Chuck direbbe: Quand'è che il futuro è passato da essere una promessa a essere una minaccia?

3 commenti:

  1. Sento che più che un commento verrà fuori un post XD ...
    Ma stavolta mi hai colpita e affondata!
    A parte che penso che non è necessario avere qualcosa di cui lamentarsi per postare, tu sei capace di parlare anche di altro e lo sai.
    Ma veniamo all'"attesa", tasto dolente.
    Dice la Toffola (che tu ben conosci) in uno dei suoi pezzi (non uno dei migliori...ma quanta verità che c'è là dentro)"ho aspettato a lungo qualcosa che non c'è"...allora io ti chiedo: le attese che non si realizzano, l'aspettare Godot cosa comporta? Che effetto ci farà? Tutte quelle aspettative, tutto quell'immaginare l'evento che deve ancora realizzarsi che rimane in uno stato di irrealizzazione...che rimane potenziale come ci riduce?

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  2. We! Anì!
    Mannaggia a te! Ho dovuto documentarmi prima di rispondere a questo post! Aspettare Godot è certamente peggio che aspettare qualcosa di preciso. Spesse volte le due attese si mischiano.
    Magari l'email che arriverà stasera o l'incontro che ci sarà tra una settimana servirà proprio a farci sapere se si tratti finalmente di Godot.
    Godot, in generale ivece lo aspettiamo ogni giorno. Tutto può essere "Godot": un lavoro, un amore. Elisa dice che aspetta "Qualcosa che non c'è". Se fosse comunque possibile sapere in anticipo se questo qualcosa esiste davvero io preferirei non saperlo. La speranza è sempre l'ultima a morire, ma se per caso muore per penultima, gli ultimi a morire siamo noi. Intendo proprio nel senso proprio.

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  3. Mentre aspetti Godot tu non lo sai che in realtà stai aspettando lui, ti aspetti qualcosa di reale...e poi invece...ti ritrovi con niente in mano.
    Anche io preferirei non sapere, però certe volte lo veniamo a scoprire e allora siam fregati.

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